LE ANTITESI

Se trasferiamo la figura dell'antitesi dal linguaggio della prosa a quello del film, notiamo come nel film il Gattopardo Luchino Visconti sia riuscito ad utilizzarne le caratteristiche per attribuire valori simbolici ad alcune scene. Analizzando il film si possono notare delle contrapposizioni nell' ambito del:

COLORE MUSICA LUCE

Il regista per definire lo stato d' animo dei personaggi e il loro rapporto con il mondo esterno, sfrutta le contrapposizioni di colore.
Questo efficace espediente è presente nella scena in cui Tancredi e Angelica esplorano le innumerevoli sale del palazzo di Donnafugata, penetrando in quelle più riposte e segrete: il vestito rosso di Angelica simboleggia la passione e il desiderio di Tancredi ed è in netta contrapposizione con il colore delle pareti di ogni stanza.
Di grande rilievo sono anche il colore bianco del vestito di Angelica e quello nero del principe di Salina durante il ballo, che simboleggiano nell' uno la gioia di vivere e nell' altro un presentimento di perdita e di morte. Il ballo finale è un perfetto "pezzo di bravura", con le sue tinte di sensualità e di pessimismo funebre allo stesso tempo.
Un altro esempio di antitesi, intesa come contrasto "drammatico" di colori, di chiari e di scuri, può essere quello del sole accecante del paesaggio siciliano che filtra dalle finestre aperte nei sontuosi interni in penombra del palazzo principesco.

L' antitesi si può instaurare anche tra sottocodici diversi, per esempio quello musicale e quello visivo; nelle sequenze che descrivono l' arrivo della famiglia Salina a Donnafugata, o il suo ingresso in chiesa per il Te Deum, notiamo il contrasto tra l' espressione del viso dei personaggi, seduti sugli scranni del coro, stanchi, ricoperti di polvere, statici e distanti nel corpo e nello sguardo, e la musica, allegra e ritmata o solenne e celebrativa.

Attraverso la figura del principe la vitalità voluttuosamente intrisa di sensi funerei, la bellezza della natura e la bellezza del mondo aristocratico, rappresentate nelle forme di un contrasto cromatico di luci accecanti e di ombre lambite di riflessi preziosi, possono stringersi in un unico nodo poetico. Il film si apre con la luce abbagliante della natura e della grazia aristocratica (sequenze d'apertura in cui campeggia il giardino e la villa Salina) e si chiude con lo spegnersi dei riflessi, nel buio della notte che trascolora.